venerdì 15 aprile 2011

My Little Shopping Bag: My Little Shopping Bag

My Little Shopping Bag: My Little Shopping Bag: "My Little Shopping Bag è un blog che nasce per la voglia di condividere acquisti e consigli. Amo fare shopping, scoprire nuovi prodotti e co..."

mercoledì 30 marzo 2011

Un libro a settimana!

Un libro a settimana mi è sempre sembrato pochissimo.
Non so degustare i libri, li divoro. Non so resistere alla tentazione di voltare pagina, proseguire nella lettura, conoscere il finale.
Sono sempre stata così.
Non so quante nottate ho passato sveglia sotto le coperte, per finire un libro ...
E ho sempre avuto l'abitudine di leggere quasi dappertutto, anche camminando.

Poi sono cresciuta, il lavoro ha cominciato ad impegnarmi troppo e il tempo per la lettura è diminuito.

Non voglio che la lettura diventi imposizione. Per me rimane comunque un piacere.
Riuscirò a leggere un libro a settimana e proporre qui le mie impressioni?

Volete provare anche voi? :-)

domenica 6 marzo 2011

Il tempo per leggere

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. (Daniel Pennac)

Per troppo tempo ho dovuto accantonare questa mia grande passione.
Ho deciso di riprendere. La mia piccola sfida personale sarà scrivere una recensione alla settimana!

lunedì 12 ottobre 2009

♥ La via dell' amore ♥

♥ Questo libro mi ha rapita fin dalle prime pagine.Ho ricevuto questo libro in regalo per il mio compleanno, ne sono stata felice perché avevo letto qualche buona recensione ma non conoscevo bene la storia e non avevo mai letto niente di quest'autrice.E' stata una piacevole lettura. Il libro parla di tante cose, soprattutto grazie ai frequenti flasback, ma il tema principale è il difficile rapporto madre-figlia e il saper perdonare le colpe che addossiamo ai nostri genitori semplicemente scegliendo la strada più difficile e più naturale, quella dell'amore.

♥ Paola Calvetti è una giornalista che ha lavorato per la Repubblica, occupandosi di spettacolo. Sempre nell'ambito dello spettacolo ha scritto per altre riviste. Nel 1993 ha diretto , per 4 anni, l'Ufficio Stampa del Teatro La Scala. Ha scritto sceneggiature e ha partecipato alla trasmissione "Mixer".Ha vinto il primo premio al Fipa di Cannes con il lungometraggio La luna incantata. Una donna che ama l'arte, la musica, la scrittura. Ma non è finita qui, perché è direttore della Comunicazione del Touring Club Italiano.I libri che ha scritto sono: L'amore segreto (1999, finalista al premio Bancarella) L'Addio (2000)e Né con te né senza di te (2004). E' una scrittrice conosciuta all'estero perché il suo romanzo d'esordio è stato tradotto in ben 14 lingue!Perché tu mi hai sorriso è il suo ultimo romanzo, mi ha colpita così tanto che cercherò di leggere anche gli altri.

♥ Questo libricino di 224 pagine, edito da Bompiani, racconta la storia di Nora.Nora è una restauratrice, è sposata con Michele, noto avvocato milanese, e ha una figlia , Fanny, adolescente dolce e ribelle.Nora ha mille dubbi sul marito che passa molto tempo al lavoro, che forse la tradisce e che non "racconta cosa sogna, cosa vede e perché. Quando non mente, Michele omette."Nora ho sposato Michele perché credeva di amarlo e ora sta attraversando una fisiologica fase di crisi. La Calvetti esprime benissimo i sentimenti di Nora " Di questi tempi non credo a una parola di quello che dice,dalla più informale alla più retorica, tipo va tutto bene, sto così così, sono a pranzo con un cliente, ti richiamo io. Roba da ascensore, da treno, da supermercato. Da matrimonio."Sono sposati da 15 anni e Nora non dimentica la risposta di Michele: "Io non mento. Esercito la menzogna.".Ma non e' solo Michele il problema di Nora, che si sente intrappolata in un mondo di bugie, visto che a quelle del marito vanno a sommarsi anche quelle della figlia.E' l'agosto del 2005, l'estate milanese fa sentire Nora ancora più sola, la città "e' affidata ai custodi del suo silenzio che trascinano i piedi con passo indolente, i polpacci rinsecchiti, le caviglie nude. Vecchi dimenticati dietro porte che non apre nessuno, pronti a congedarsi senza disturbare."Anche la madre di Nora , Luisa Brivio in Cogliati, è anziana. E' ammalata di Sla e le rimangono poche settimane di vita. Nora non vuole che sia sola e decide di starle vicino il più possibile. Il tema della solitudine si fa ancora più forte, quando Nora incontra, in procinto di partire, un barbone alla stazione di Milano e gli allunga due sigarette e 5 euro " senza riuscire a trattenere l'onda di infantile trasporto che la scuote ogni volta che si trova al cospetto dei poveri e dei vinti e degli sfigati in genere. E la fitta, sempre la stessa, il bersaglio dove si conficcano le frecce invisibili della sua ostinazione".Nora arriva nella ville fuori Milano che è stata la casa della sua infanzia. Nessuno ha avvisato la madre, per lei sarà una sorpresa. Nora spinge lentamente in giù il pomo d'ottone della camera della madre e l'odore di colonia e il respiro calmo della madre l'accolgono. La madre è stesa immobile nello stesso letto in cui diede alla luce Nora.Sentimenti contrastanti scuotono la protagonista del romanzo e l'autrice scrive: E' ancora presto per provare pietà, ma so che prima o poi sentirò ringhiare nel petto la tagliola del dolore e assaporerò ogni possibile gradazione dell'amore figliale."Comincia quindi a farsi sentire, prepotente, il tema dell'amore figliale che sarà in ogni caso riproposto anche nel rapporto tra Nora e Fanny.Nora cerca i ricordi della sua infanzia perché ha "il difetto di dimenticare". Comincia a pensarsi come figlia e non più come madre e si rende conto di non essere stata una figlia perfetta. E nello stesso tempo diventa a sua volta madre di sua madre perché dovrà accudirla per un tempo non ancora definibile. E' in questa casa che Nora ritrova delle vecchie lettere d'amore, un certificato di nascita di una bambina con il suo stesso cognome e un vecchio fortepiano in disuso che si metterà in testa di restaurare. Chi e' Maria Maddalena, venuta al mondo il dieci gennaio del 1956? Chi è questa Maria Maddalena che è venuta al mondo lo stesso giorno di Nora? Un mistero avvolge la sua famiglia e Nora e' intenzionata a far luce sulle ombre che nascondono ogni famiglia...Le lettere vengono messa da parte perché hanno fatto il loro tempo, il fortepiano è un lavoro manuale che ancòra Nora alla realtà, mentre il certificato di nascita crea inquietudine nel suo cuore e scatena la sua fantasia.Nora pensa subito ad una sorella mai conosciuta, magari uccisa alla nascita. Comincia a domandarsi perché nessuno ne abbia mai parlato, soprattutto la madre. Comincia allora una girandola di accuse che turbina nella mente di Nora. Ormai deve capire, deve cercare la verità. Ma la madre non può aiutarla, può solo ascoltarla senza riuscire a fornirle risposta alcuna.E così si crea un rapporto molto particolare, nel quale Nora ripercorre la sua vita alla ricerca di dettagli sfuggiti, alla ricerca di una tanto agognata normalità.Il distacco dal marito la aiuta a ripensare alla sua storia d'amore, il lavoro al fortepiano la porta a riflettere sulla sua situazione professionale e il distacco da Fanny la porta inesorabilmente ad analizzare i complicati rapporti tra donne di una stessa famiglia.La protagonista si rivolge continuamente alla madre e il monologo sembra nascondere le accuse che la figlia ha imputato alla madre malata. sembra un normale rapporto tra madre e figlia, eppure qualcosa si spezza e un rapporto apparentemente normale in una situazione comunque difficile, scivola nella follia regalando al lettore un finale inaspettato.

♥ Lo stile della scrittrice mi ha molto colpita. Le storie di donne mi piacciono e mi piace la capacità introspettiva di certi personaggi. Ho molto amato anche l'uso delle metafore, sempre ben costruite, ma devo ammettere che a volte sono suonate troppo ridondanti ed eccessive perché usate in quantità. La trama mi ha stupita, anche se non era ciò che mi aspettavo, devo dire che il romanzo e' stato ben costruito. Peccato per alcune parti del romanzo che sembrano essere inutili come i racconti degli amori di personaggi famosi e il flashback alla sua prima storia d'amore.

♥ Una particolarità del libro, che ho molto apprezzato, è l'aver dato ad ogni capitolo il titolo di una canzone o di un particolare brano musicale. Il legame tra romanzo e brani musicali e' talmente forte che quando Michele chiede a Nora di sposarlo lei gli risponde con una strofa di Alice di De Gregori: "Tutti pensarono dietro ai cappelli, lo sposo e ' impazzito oppure ha bevuto, ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa. Non e' così che se ne andrà....".

♥ Lo scenario musicale che accompagna il lettore durante lo svolgersi del romanzo è molto vario: Where the streets have non name (U2), Home Again (Carole King), My Way (Frank Sinatra), Emozioni (Mogol-Battisti).E poi ancora: Moonshadow (Cat Stevens), Mother (John Lennon) ,Sonata in do minore (Franz Joseph Haydn), Moon River (Henry Mancini),You're so vain (Carly Simon).I brani sottolineano un amomento particolare del romanzo e sono scelti soprattutto in abse al loro testo che si ricollega a qualche avvenimento importante che la scrittrice vuole mettere in evidenza.Troviamo anche: Unforgettable (Nat King Cole), Only love can Break your heart (Neil Young), Lady of the Island (Crosby&Still&Nash), Father & Son (Cat Stevens) , Sorry seems to be the hardest word (Elton John), The Poet Acts (Philip Glass), The Heart asks pleasure first (Michael Nyman) ,The fountain of Salmacis (Genesis) ,Pavane pour une infante defunte(Maurice Ravel), Every breath you take (Police), Quintetto per pianoforte in mi maggiore op. 44(Robert Schumann da Fanny e Alexander), Lacrymosa (dal Requiem) (Wolfgang Amadeus Mozart), Bridge over troubled water (Paul Simon)Questa varietà di stili mi ha incuriosita talmente tanto che sono andata a cercare alcuni brani per capire in che modo fossero collegati alla storia e devo dire che la ricerca mi ha permesso di ampliare un po' le mie conoscenze in campo musicale.

♥ Nel complesso posso dire che questo libro mi e' piaciuto moltissimo, sia per l'originalità sia per la storia. Peccato per l'uso troppo ridondante delle metafore e per il richiamo a Virginia Woolf che non è stato poi sviluppato come mi aspettavo.Nel complesso comunque, le 5 stelline sono meritatissime, perché questo libro intriga e ci insegna che la via migliore e' sempre quella dell'amore.

mercoledì 7 ottobre 2009

Sapore e Odore di Polvere - Il libraio di Kabul

La polvere.

Nominata spesso... in queste pagine scritte da una giovane inviata norvegese a Kabul: Asne Seierstad.

La polvere nella libreria di Sultan, la polvere delle giornate di Leila, la polvere delle tradizioni, il color polvere del paesaggio, la polvere che cade in una pentola senza coperchio, le bancarelle polverose.

Questo è un libro che insegna tante cose, che apre una piccola finestra su di un mondo tanto vasto e variegato che forse crediamo di conoscere...Avevo letto una breve recensione di questo libro ma non mi aveva particolarmente colpito.

La storia di questa inviata norvegese che è ospite per alcuni mesi a casa di Sultan Khan (l'ultimo venditore di libri a Kabul) non mi aveva incuriosito così tanto da acquistare il libro. Poi, girovagando in libreria ho visto la copertina in edizione Superpocket, mi ha colpito l'immagine della donna con il burka, rannicchiata contro un muro.L'ho letto in pochi giorni.
Questo è il classico libro dal quale non si riesce a prendere congedo.Tra la prefazione e la postfazione si sviluppano diciannove interessantissimi capitoli.

La scrittrice ci presenta prima di tutti Sultan, l'abile venditore. La prima volta in cui l'autrice conobbe il libraio, nel 2001, fu anche quella in cui uscì dalla bottega con 7 libri sottobraccio. Egli fu un interessante interlocutore e da questi continui dialoghi nacque una bella amicizia. Sultan volle presentare la sua famiglia a questa nuova amica e fu per questo che la invitò a cena. L'autrice si trovò di fronte ad una vera famiglia afgana e le venne voglia di scrivere un libro su di loro. Ne parlò con Sultan il quale subito si dimostrò disponibile.Il libro che ho tra le mani è ciò che gli occhi di Asne, una occidentale senza pregiudizi , hanno visto nel privato della famiglia del libraio di Kabul.Comincia questo viaggio negli atteggiamenti maschili di ostentata superiorità nei confronti delle donne, nei burka tanto odiati, nella speranza.

Le prime immagini sono quelle di un uomo, Sultan, stanco della moglie cinquantenne ... alle prese con il difficile fidanzamento con una cugina sedicenne. A questo si aggiunge la disperazione della prima moglie, Sharifa, che non può opporsi e che, nonostante l'appoggio delle donne della famiglia, subisce il suo destino.La storia privata della famiglia si intreccia inesorabilmente con la storia di questo paese martoriato. Il falò di libri "acceso al servizio di Dio" dalla polizia religiosa nel 1999 a Kabul è lo spunto dal quale prende vita la figura di Sultan come libraio. Un uomo che ama i libri, che li vende non solo per il guadagno ma per amore. I libri erano la sua vita. Cercò di nasconderli alla polizia per salvarli, venne incarcerato e addirittura minacciato a morte.

Interessante è la descrizione dettagliata della condizione della donna e l'idea del disonore, visti con gli occhi di una donna libera e istruita. "I giovani non hanno diritto di incontrarsi, innamorarsi, scegliersi. L'amore ha ben poco di romantico, al contrario può essere considerato un grave misfatto da punire con la morte. Gli indisciplinati vengono puniti a sangue freddo. Nel caso in cui sia solo uno dei due a venir punito con la morte, tocca senz'altro alla donna."Si capisce bene in cosa consiste l'orgoglio e al tempo stesso la paura di essere donna. Apprendiamo quanto sia duro essere donne e quanto duro sia il giudizio femminile sulle donne stesse. Le pagine dedicate ad una giovane donna, Saliqa, accusata di aver commesso una bravata con un ragazzo (e quindi subito considerata puttana) si commentano da sole.Così come i decreti talebani trasmessi via radio nel 1996. Tra questi troviamo: divieto al nudo femminile, divieto della musica e il divieto di far volare gli aquiloni (?!?!?!?). Non sia mai che a qualcuno venga in mente una vaga idea di libertà.A questo si ricollega l'obbligo del burka, talmente scomodo che costringe le donne a respirare il proprio alito. Nonostante qualcosa sia cambiato, sono sempre gli uomini a decidere. Le donne rimangono relegate in casa e nei loro burka.La tradizione è presente in qualsiasi momento della loro vita: a partire dall'educazione dei figli, per arrivare al fidanzamento e al matrimonio. Evidentemente sono regole dettate da uomini.Gli stessi uomini che le vogliono pure, perché la verginità è il vero valore della sposa. Gli stessi uomini che pagano la carne di donne vedove per soddisfare i loro istinti approfittando di donne in difficoltà. Gli stessi uomini che violentano giovani ragazzine nel retrobottega di un negozio.

Le pagine di questo libro non regalano giudizi affrettati ma ci mettono nella condizione di confrontare per l'ennesima volta due culture profondamente diverse. Ogni lettore vivrà forti emozioni tra queste immagini di vita contemporanea in un paese islamico che si barcamena tra tradizione e retaggi ancestrali. Personalmente, ho vissuto con partecipazione le vicende delle donne presentate così come ho letto con interesse i riferimenti alla storia di un paese che non poso certo dire di conoscere. Ho amato, profondamente, il sapore e l'odore di polvere di questo libro.